“Prometeon engineered”: la nuova dicitura testimonia lo sforzo congiunto dei tre centri ricerca e sviluppo (in Brasile, Italia e Turchia) del gruppo erede della tecnologia Pirelli nei settori trasporto pesante, agricolo e off the road. Tra il foglio bianco e la produzione sono passati quattro anni di studio e di test sulle strade. Alexandre Bregantim, ingegnere e Chief Tecnical Officier di Prometeon Tyre Group, ci narra l’avventura della serie 02."Abbiamo lavorato in contemporanea su cinque linee per missioni che spaziano dal lungo raggio all’on-off road, passando per il regionale e l’urbano. Prendiamo la leggerezza: non solo aumenta la portata dei veicoli che monteranno i nuovi 02, ma riduce i trasporti di materie prime e prodotto finito, e richiede meno energia per la produzione e lo smaltimento". Al lavoro coordinato tra tre continenti "hanno aderito con entusiasmo i colleghi turchi che l’anno scorso hannoinaugurato il nuovo centro ricerca e sviluppo, gli italiani che lo rinnoveranno quest’anno e i miei connazionali brasiliani. Paesi così diversi ci hanno permesso di sperimentare condizioni stradali variegate e adattare le stesse buone idee a pneumatici che saranno specifici per aree geografiche".

Indispensabile la discussione anche con gli utenti per comprendere meglio le loro esigenze. "I nostri clienti di primo impianto, certo, i trasportatori e anche i costruttori di rimorchi. La soddisfazione, anche qui, ci è arrivata da rapporti personali: molti dealer ci chiamano per avere i nuovi 02. Ancora grazie al dialogo - prosegue Bregantim - siamo riusciti a capire le esigenze delle flotte di autobus e veicoli da distribuzione urbana, in rapido mutamento. Abbiamo così potuto proporre un pneumatico adatto alle esigenze dei veicoli elettrici, che per le loro caratteristiche sono esposti al rischio di un’usura precoce".